dopo neanche un mese dalla morte di uno dei pilastri della tradizione postmoderna,Jean Baudrillard,é morto un altro pilastro della letteratura "consapevole":Kurt Vonnegut.
Devo ammettere che non mai frequentato assiduamente questo autore,ma in compenso so cosa ne significa la morte.Effettivamente i due avevano qualcosa in comune:la denuncia della declinazione assurda assunta dalla realtà,l'occhio disincantato di fronte ad un mondo che continua ad agitarsi nelle sue ceneri.Baudrillard era assai più pessimista,serioso,degno membro della scuola di dissezione del senso moderno inaugurata da Jacques Derrida,Gilles Deleuze,François Lyotard,Michel Foucault e Guy debord(sebbene quest'ultimo non tollererebbe la sua inclusione ideale in una qualche "scuola").Baudrillard denunciava la trasformazione del reale in una pantomima dell'irreale,dell'umano che"regala " se steeso al muto monologo dell'informazione e della politica smarrita.Come i suoi colleghi,non era però scisso dalla realtà(vedi "riflessioni sull'11 settembre" e "il principio educativo del male"-scusate,ma i titoli non li ricordo tanto bene!!!).Vonnegut era un narratore e a fronte del nichilismo che trasudava dalle pagine intelligenti di Baudrillard,contrapponeva un maggior senso dell'ironia,una sfumatura grottesca ma capace di slanci vitali.I suoi titoli più felici sono "la colazione dei campioni","Perle ai porci","comica finale" e l'epocale "mattatoio 5",frutto della sua esperienza come prigioniero di guerra a Dresda,proprio quando fu rasa completamente al suolo.Ho letto che la sua mistura di assurdità e fiducia per la vita nacque in quel periodo,vedendo una messa in scena di "cenerentola" tirata su da dei soldati inglesi.Mattatoio 5 é stata una bibbia per gli studenti del'68,specie il personaggio chiave,Billy Pilgrim.Sempre suoi anche certi strepitosi testi teatrali tipo "buon compleanno nancy june".Da ultimo scrisse "un uomo senza patria",in cui denunciava la pericolosità di George W.Bush.Michele Serra ha detto di lui che "non è stato solo un'espressione dell'america pacifista e libertaria(…)ma anche uno dei più acuti descrittori della crisi d'occidente(..)è riuscito ad esserlo senza una sola riga di moralismo,o di retorica o di distacco cinico".Tom wolfe(autore del "Falò delle vanità")ha detto di lui che "é stato la cosa più vicina che abbiamo a voltaire"Aveva 84 anni.A volte sembra che il destino si metta d'impegno affinchè le grandi voci del tempo vengano presto messe tacere e possano solo divenire dei miti nostalgici,mentre chi dice parole concrete come polvere sopravvive a tutto.i
In alto i calici per KURT.KIDDO DEBORD brinda con te
Daniele(Kiddo Debord)